Il 2026 segnerà importanti cambiamenti per il contributo legato all’IRFIS rivolto al contrasto della povertà in Sicilia, noto comunemente come bonus povertà. Questa misura, pensata per sostenere economicamente i nuclei familiari più svantaggiati, si configura come una delle principali politiche socio-economiche della Regione Siciliana e punta ad aumentare l’efficacia dei sistemi di welfare locale in risposta all’inflazione e all’aumento generale del costo della vita. Le novità previste per il prossimo anno riguardano criteri di accesso, modalità di erogazione e priorità nei punteggi, con una forte enfasi sulla trasparenza e sui controlli amministrativi.
I criteri di accesso: chi può presentare domanda
Per poter accedere al bonus povertà gestito da IRFIS-FinSicilia, sono richiesti precisi requisiti anagrafici, reddituali e di residenza. Il primo criterio fondamentale resta la residenza stabile in Sicilia da almeno cinque anni, una misura che mira a garantire che i benefici ricadano sui cittadini da più tempo integrati sul territorio.
Sul fronte dei requisiti economici, l’accesso è riservato a chi possiede un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) relativo all’anno 2023 inferiore a 5.000 euro. Le famiglie interessate dovranno produrre tutta la documentazione necessaria, tra cui la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), per permettere la verifica puntuale dei dati dichiarati.
La composizione familiare incide significativamente sul punteggio assegnato, così come particolari condizioni sociali quali la presenza di figli minori, stato di affitto, disagio sociale o status di ragazza madre, donna vittima di violenza o vedova con prole. Sono, inoltre, previsti punti aggiuntivi per ogni figlio minorenne e per situazioni di grave disagio.
Modalità di calcolo del punteggio e formazione della graduatoria
La selezione dei beneficiari del bonus povertà IRFIS avviene tramite una graduatoria basata su un sistema a punti, che tiene conto del valore ISEE, della composizione familiare e di ulteriori condizioni di disagio.
Tra i criteri che maggiormente pesano nel determinare la posizione in graduatoria troviamo:
- ISEE da 0 a 1.500 euro: 10 punti
- ISEE fino a 3.500 euro: 8 punti
- ISEE fino a 5.000 euro: 6 punti
- 1 punto per ogni componente familiare (fino a un massimo di 9 punti per famiglie numerose)
- 2 punti aggiuntivi per ogni figlio minorenne
- 5 punti per i nuclei che vivono in affitto
- 8 punti per condizioni di particolare disagio sociale (es. ragazza madre, vittima di violenza, vedova con figli)
Questo sistema permette di elaborare una lista che, a parità di punteggio, privilegia famiglie con più figli minori e, in caso di ulteriore parità, famiglie colpiti da disagio sociale.
La gestione della procedura è affidata in toto a IRFIS-FinSicilia S.p.A., che cura la ricezione e l’istruttoria delle domande, effettua controlli a campione e si occupa della liquidazione dei contributi. La graduatoria provvisoria viene pubblicata, seguita da eventuali verifiche e dalla stesura di quella definitiva.
Cifre, modalità di erogazione e novità 2026
L’importo massimo del contributo rimane fissato a 5.000 euro per i nuclei familiari che ottengono oltre 30 punti in graduatoria; sono inoltre previsti scaglioni intermedi: 3.500 euro per chi raggiunge fino a 30 punti, 2.500 euro per punteggi fino a 20 punti.
Il pagamento avviene tramite un’unica soluzione, mediante bonifico bancario sul conto corrente indicato in domanda o su una carta prepagata ricaricabile, con i costi di istruttoria a carico del beneficiario per l’1,5% più IVA dell’importo.
La grande novità attesa per il 2026 riguarderà una maggiore integrazione dei sistemi di controllo e una digitalizzazione della procedura. Si annuncia infatti l’introduzione di una piattaforma unica regionale – in via di sperimentazione già dal 2025 – per la presentazione, gestione e verifica delle domande in tempo reale. Questo sistema favorirà una trasparenza maggiore nel processo di selezione e tempi di erogazione più rapidi.
In aggiunta, per il prossimo anno, alcune voci riportano la possibilità che venga richiesta una documentazione più specifica a chi presenta domande, soprattutto per prevenire abusi e duplicazioni, con un impiego più massiccio del controllo incrociato tra banche dati nazionali e regionali. Saranno inoltre intensificati i controlli a campione e le verifiche post-liquidazione per chi ha ricevuto il contributo, per garantire il rispetto dei requisiti.
Cosa succede dopo la concessione: attività sociali e reinclusione
Una delle caratteristiche peculiari del bonus povertà IRFIS consiste nel mettere al centro non solo il sostegno economico, ma anche la responsabilizzazione sociale dei beneficiari. Chi ottiene il beneficio potrà essere assegnato ad attività socialmente utili, in collaborazione con i Comuni di residenza e tenendo conto delle condizioni psico-fisiche. Questo approccio mira a favorire percorsi di reinclusione sociale e a valorizzare la partecipazione attiva della cittadinanza nelle reti di solidarietà locale.
Questo schema si inserisce in un contesto più ampio di strategie regionali contro la povertà che includono anche iniziative complementari come contributi a fondo perduto sugli interessi dei prestiti, per alleggerire il peso dei debiti familiari e offrire strumenti di crescita economica inclusiva.
I vantaggi per chi ottiene il contributo
Gli effetti positivi del bonus si misurano sia nell’alleviamento della pressione economica sulle famiglie, sia nella possibilità di accedere a servizi sociali e percorsi di formazione ulteriori grazie alle collaborazioni attivate tra Regione, IRFIS-FinSicilia e Comuni. Il sostegno si lega quindi a un’idea di welfare attivo, che cerca di evitare la cronicizzazione della povertà.
Domanda, tempistiche e documentazione
Generalmente, le domande devono essere presentate in modalità telematica nel periodo stabilito annualmente – per il 2025, ad esempio, la scadenza era fissata al 15 aprile. Terminata la raccolta delle domande, IRFIS redige una prima graduatoria provvisoria, seguita dalla fase di controllo documentale, e infine pubblica la graduatoria definitiva.
Per la ricezione del contributo, sarà richiesta un’attestazione fondamentale, ovvero una dichiarazione corretta e aggiornata della situazione reddituale e familiare. La mancanza o l’irregolarità dei documenti può comportare l’esclusione dal beneficio anche in presenza di un buon punteggio in graduatoria.
Un esempio concreto: come viene determinata la priorità
Prendiamo una famiglia di quattro persone con un ISEE di 1.400 euro, due figli minori e locazione in affitto. Otterrà 10 punti per l’ISEE, 4 punti per i componenti, 4 punti aggiuntivi per i due figli minori e 5 per l’affitto: un totale di 23 punti, con possibilità di aumentare la posizione in presenza di disagio sociale. Chi si trova in condizioni di disagio sociale documentato, come lo status di donna vittima di violenza, potrà ottenere ulteriori 8 punti e scalare la graduatoria.
Nel caso in cui più famiglie raggiungano lo stesso punteggio, avranno priorità quelle con più figli minori e, in seconda battuta, quelle con situazione sociale più grave.
I beneficiari saranno inoltre incoraggiati a entrare in programmi di accompagnamento e sostegno psicologico promossi dagli enti territoriali, proprio per rafforzare la funzione inclusiva della misura.
Con questi elementi, la Regione Siciliana e IRFIS-FinSicilia cercano di offrire una risposta strutturata e trasparente alla povertà, puntando sia sul supporto finanziario sia sulla crescita sociale dei beneficiari, in un quadro di profonda trasformazione digitale e amministrativa previsto proprio a partire dal 2026.