Non lasciare soldi fermi sul conto corrente: ecco cosa sono i conti di liquidità e se convengono

Disporre di fondi liquidi sul conto corrente è una pratica diffusa per gestire spese quotidiane e affrontare eventuali imprevisti, ma lasciare somme elevate inattive può rappresentare una scelta economicamente poco vantaggiosa. Negli ultimi anni, la consapevolezza dei risparmiatori italiani su questo tema è cresciuta notevolmente, anche a causa della persistenza di interessi bassi, dell’aumento dell’inflazione e della conseguente riduzione del potere d’acquisto. In questo contesto, la ricerca di soluzioni alternative ha portato a una sempre maggiore attenzione verso strumenti di liquidità come i conti deposito. Comprendere il loro reale funzionamento e valutare se rappresentino una valida opzione rispetto al conto corrente tradizionale è diventato fondamentale per chi desidera tutelare i propri risparmi e ottimizzare la gestione finanziaria personale.

Perché non lasciare i soldi fermi sul conto corrente?

Mantenere una discreta giacenza di liquidità sul proprio conto corrente rappresenta una scelta razionale per soddisfare bisogni di cassa immediati e gestire emergenze. Tuttavia, esporre eccessivamente i propri risparmi a questa pratica comporta rischi concreti:

  • Inflazione: uno degli effetti più penalizzanti è l’erosione del potere d’acquisto. Se l’inflazione cresce più rapidamente della remunerazione del proprio conto, il valore reale del denaro diminuisce. Ad esempio, con un’inflazione annua al 5% e interessi pressoché nulli, 10.000 euro oggi varranno effettivamente solo 9.500 euro tra un anno.
  • Interessi quasi nulli: la gran parte dei conti correnti offre interessi molto bassi, spesso inferiori allo 0,1%. Il risultato è l’impossibilità di proteggere il capitale dagli effetti dell’aumento dei prezzi.
  • Costi di gestione: molte banche applicano commissioni fisse e imposte di bollo che, seppur ridotte, nel tempo riducono ulteriormente il rendimento reale del conto.
  • Scarso rendimento: le banche utilizzano i fondi depositati per attività redditizie, ma a chi lascia i soldi fermi non viene riconosciuto pressoché alcun beneficio.

Gli esperti consigliano di mantenere sul conto solo quanto strettamente necessario per coprire le spese correnti e una riserva di emergenza di 1-3 mesi, in base alle proprie esigenze personali, aggiungendo una percentuale extra per eventuali imprevisti. Il resto dei fondi può essere investito in prodotti più efficienti sotto il profilo del rendimento.

Che cosa sono i conti di liquidità

Quando si parla di “conti di liquidità”, spesso ci si riferisce ai conti deposito. Questi strumenti bancari nascono come alternativa sicura e poco rischiosa ai conti correnti, e sono progettati espressamente per la gestione dei risparmi a breve e medio termine. Dal punto di vista tecnico, i conti di liquidità si distinguono per alcune caratteristiche chiave:

  • Remunerazione: permettono di ottenere un interesse periodico sulle somme depositate, mediamente superiore a quello proposto dai conti correnti tradizionali.
  • Sicurezza: i fondi sono garantiti fino a 100.000 euro per ciascun depositante grazie alla tutela del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
  • Flessibilità: esistono due tipologie principali:
    • Conti deposito vincolati: obbligano a mantenere i soldi depositati per un periodo prefissato, di solito da 6 mesi a 2 anni, in cambio di tassi di interesse più elevati.
    • Conti deposito non vincolati: consentono di ritirare le somme in qualsiasi momento, ma offrono un tasso di interesse generalmente inferioreconto corrente.
  • Funzionalità limitate: al contrario dei conti correnti, sui conti deposito non è possibile effettuare direttamente operazioni di pagamento, prelievi o domiciliazioni di utenze. Servono esclusivamente come piattaforma di risparmio e investimento a basso rischio.

L’apertura di un conto deposito è infatti subordinata all’esistenza di un conto corrente d’appoggio: i due strumenti agiscono in sinergia, consentendo di trasferire facilmente le somme da uno all’altro secondo le necessità del cliente.

Vantaggi e svantaggi dei conti di liquidità

L’adozione di un conto di liquidità offre una serie di vantaggi rispetto al mantenimento di denaro inutilizzato sul conto corrente:

  • Protezione dall’inflazione: anche se i tassi dei conti deposito non azzerano del tutto gli effetti dell’aumento dei prezzi, consentono comunque di mantenere il capitale al riparo dall’erosione inflazionistica rispetto alla semplice giacenza sul conto corrente.
  • Interessi superiori: nella maggior parte dei casi, il rendimento netto di un conto di liquidità supera quello offerto dai conti correnti, rappresentando la soluzione ideale per una riserva di emergenza che non deve essere utilizzata nell’immediato.
  • Basso rischio: la garanzia statale sui depositi, fino a 100.000 euro per depositante e per banca, riduce quasi a zero il rischio di fallimento dell’istituto.

Tuttavia, non mancano anche alcuni potenziali svantaggi e limiti da considerare:

  • Vincoli temporali: per accedere ai tassi migliori occorre spesso bloccare i fondi per mesi o anni, rinunciando alla piena disponibilità in caso di necessità improvvisa.
  • Assenza di servizi accessori: non si possono eseguire bonifici, pagamenti o prelievi diretti.
  • Imposizione fiscale: sugli interessi maturati si applica la tassazione prevista per le rendite finanziarie (di norma il 26%).
  • Obbligo di conto corrente di appoggio: di fatto, il conto deposito non sostituisce il conto corrente ma lo affianca, con un conseguente possibile aumento delle spese di tenuta conto se non si selezionano soluzioni a costo zero.

Quando e a chi convengono i conti di liquidità

La scelta di utilizzare un conto di liquidità dipende dalle esigenze personali, dalla propensione al rischio e dagli obiettivi di gestione del risparmio. In linea generale, convengono particolarmente a:

  • Chi dispone di risorse liquide eccedenti rispetto alle necessità di brevissimo termine e preferisce evitare soluzioni d’investimento più rischiose.
  • Chi desidera ottenere un rendimento sicuro senza doversi esporre alla volatilità dei mercati azionari o obbligazionari.
  • Chi intende parcheggiare una somma in attesa di procedere con piani di investimento più articolati o acquisti importanti.
  • Chi vuole diversificare il proprio portafoglio finanziario, combinando strumenti liquidi con altri più strutturati.

I conti deposito non sono invece lo strumento ideale per chi prevede di dover movimentare frequentemente il proprio capitale, per chi è disposto ad assumersi un rischio maggiore pur di ottenere rendimenti superiori, oppure per chi desidera accedere a servizi bancari avanzati tipici del conto corrente.

Un aspetto fondamentale per massimizzare i vantaggi dei conti di liquidità è la pianificazione finanziaria. Mantenere una quantità ragionevole di denaro sempre disponibile è importante per fronteggiare imprevisti, ma le somme eccedenti dovrebbero essere valorizzate tramite strumenti come i conti deposito o prodotti finanziari simili. La gestione oculata delle proprie risorse passa quindi dalla capacità di valutare, anche con il supporto di un consulente esperto, la quota di liquidità necessaria e il corretto bilanciamento tra sicurezza e opportunità di rendimento.

In sintesi, i conti di liquidità rappresentano oggi un valido alleato per chi vuole ridurre il rischio dell’immobilizzazione dei capitali e proteggere i risparmi dagli effetti erosivi dell’inflazione, pur mantenendo un grado elevato di sicurezza. La chiave sta nel definire con attenzione obiettivi e tempi di utilizzo delle proprie risorse, sfruttando ogni strumento nella sua funzione specifica all’interno di una strategia finanziaria equilibrata e consapevole.

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