Come lavare le scarpe in lavatrice senza rovinarle: il metodo antico del calzolaio

Il lavaggio delle scarpe è da sempre un tema delicato: si cerca la pulizia, ma si teme di rovinarne struttura, colore e materiali. Viviamo nell’era degli elettrodomestici che semplificano la vita, ma spesso dimentichiamo le antiche pratiche dei calzolai, custodi di un sapere tramandato e rispettoso dei materiali. Scoprire come lavare le scarpe in lavatrice senza danneggiarle significa unire modernità e tradizione, evitando errori che possono compromettere la durata delle proprie calzature.

La selezione delle scarpe: cosa valutare prima del lavaggio

Prima di inserire qualsiasi paio di scarpe nella lavatrice, il primo passo del vero calzolaio consiste nello scrutinio attento del materiale. Le scarpe in tessuto (come tela, mesh, materiali sintetici) possono essere lavate con acqua, al contrario di quelle in cuoio, pelle, seta, raso, camoscio o vernice che rischiano di danneggiarsi irreparabilmente. Verificare sempre l’etichetta interna: il rispetto delle indicazioni di fabbrica previene danni strutturali non reversibili .

Le scarpe molto sporche, soprattutto quelle con suola incrostata, richiedono una pulizia preventiva: il calzolaio consiglia di rimuovere fango e detriti con una spazzola rigida, così da evitare che residui compromettano il funzionamento della lavatrice .

  • Rimuovere lacci e solette
  • Pulire manualmente la suola di gomma
  • Controllare cuciture e colle: una scarpa danneggiata si rovina ulteriormente in lavatrice

I passaggi del metodo antico adattati all’era moderna

Il calzolaio di ieri conosceva bene l’importanza di non stressare troppo i materiali. Nelle epoche passate, la scarpa era un bene prezioso: i contadini camminavano spesso scalzi per non consumare troppo le suole . Oggi si può rispettare la scarpa adattando le premure tradizionali al lavaggio in lavatrice. Il primo segreto è la protezione: nulla deve venire in contatto diretto con il metallo del cestello. Utilizzare un apposito sacchetto di stoffa salvaguarda sia le scarpe che l’elettrodomestico, imitando la cura del calzolaio che avvolgeva la scarpa in panni morbidi durante la pulizia .

Scegliere il detersivo liquido delicato è una regola d’oro: i prodotti troppo aggressivi o in polvere possono lasciare residui e generare aloni difficili da rimuovere. Il vero esperto sa che la scarpa va trattata con lo stesso rispetto riservato a un capo delicato .

  • Non sovraccaricare la lavatrice: meglio lavare pochissime scarpe per ciclo
  • Optare per cicli brevi e a basse temperature (max 30°C): la temperatura elevata deteriora incollaggi e tessuti
  • Risciacquo abbondante ma delicato
  • Mai usare l’ammorbidente: rischia di alterare le fibre sintetiche e gli eventuali inserti in pelle

Il trattamento degli accessori

I lacci delle scarpe meritano un lavaggio a parte: separandoli, è possibile strofinarli con uno spazzolino e lasciarli in ammollo in una soluzione di bicarbonato o candeggina per qualche ora, analogamente alla prassi degli antichi calzolai che li trattavano separatamente .

Le solette estraibili, se presenti, vanno rimosse: il lavaggio in lavatrice può deformarle, mentre un’immersione a mano in acqua tiepida e detergente delicato le conserva morbide e igienizzate.

Materiali da non lavare mai in lavatrice secondo la tradizione

Cuoi, pelli, camoscio e vernice sono da evitare assolutamente in lavatrice. Il metodo antico del calzolaio impone prodotti naturali e mani esperte. Ad esempio, per la pelle, una miscela di acqua e aceto pulisce ed elimina odori sgradevoli, mentre il cuoio, non essendo adatto all’acqua, viene nutrito e protetto con cera d’api che impermeabilizza e dona lucentezza .

Il sapone di Marsiglia, impiegato con parsimonia, deterge senza seccare. È fondamentale eliminare ogni residuo di sapone, perché può indurire o macchiare il materiale pregiato. Il calzolaio lucidava poi le scarpe con lime, spazzole e vernici, procedimenti manuali che oggi possiamo imitare rivitalizzando la pelle con creme apposite dopo la pulizia .

  • Cuoio: solo pulizia manuale con acqua, aceto e cera naturale
  • Pelle: panno morbido, detergenti delicati, lucidatura
  • Camoscio: nessun contatto con l’acqua, solo spazzola specifica
  • Vernice: panno umido, trattamenti lucidanti

L’asciugatura: ultima fase del metodo antico

L’asciugatura è forse la fase più importante e sottovalutata. Esporre le scarpe direttamente a fonti di calore, come termosifoni o asciugatrici, è il modo più veloce per deformarle. Il metodo antico impone pazienza: le scarpe vanno riempite di carta assorbente per mantenere la forma, posizionate all’ombra, a temperatura ambiente e lontano da raggi solari diretti.

Questo accorgimento fa la differenza tra una scarpa che dura anni e una che si rovina in poche settimane. Il vero artigiano conosce bene il valore del tempo e della gradualità, prediligendo sempre la conservazione della struttura originale della scarpa.


In sintesi, lavare le scarpe in lavatrice senza rovinarle non è solo una questione di regole tecniche, ma anche di rispetto per la tradizione: il calzolaio antico insegnava a osservare i materiali, a prendersi cura dei dettagli e a prediligere la manualità dove necessario. Adottando questi principi, si unisce la comodità della tecnologia con la sapienza artigianale, garantendo scarpe pulite, integre e longeve. E quando la scarpa presenta materiali delicati, tornare al metodo antico è sempre la scelta migliore per un risultato impeccabile e naturale. Per approfondire la figura del calzolaio, bastano pochi accorgimenti utili per sentirsi custodi di una tradizione oggi più che mai attuale.

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