Quanto guadagna chi pulisce le scale? La cifra reale che le imprese non ti dicono

Il lavoro di chi si occupa della pulizia delle scale negli edifici condominiali rappresenta una delle attività più diffuse e richieste nel settore dei servizi. Nonostante la diffusione capillare di queste mansioni, spesso resta poca chiarezza sulle reali cifre percepite dagli addetti e sulle dinamiche economiche che regolano il rapporto tra imprese e lavoratori. Le imprese di pulizia tendono a mostrare solo una parte della situazione economica ai propri clienti e collaboratori, mentre il quadro reale risulta molto più articolato. Analizzeremo in dettaglio quali sono le cifre effettive che chi pulisce le scale può aspettarsi di guadagnare, sia come dipendente che come lavoratore autonomo, e quali sono i fattori che influenzano concretamente i compensi in questo settore.

Retribuzione media: i dati aggiornati sul mercato

Secondo le statistiche più recenti, lo stipendio medio di un addetto alle pulizie delle scale in Italia si aggira intorno ai 15.790 euro lordi annui. Tradotto su base mensile, questo si concretizza in una cifra che va mediamente dai 1.316 euro al mese, corrispondenti a circa 7,77 euro l’ora. Si tratta di valori che possono variare in base all’anzianità di servizio, alla dimensione dell’impresa, alla zona geografica e naturalmente all’esperienza o al livello professionale raggiunto. Gli stipendi annuali più bassi si attestano attorno ai 14.817 euro, mentre i più alti possono arrivare a circa 16.763 euro, con punte superiori in aree ad alta domanda o in presenza di incarichi particolari.

I livelli contrattuali disciplinati dal CCNL “Aziende Artigiane Settore Pulizie e Servizi” costituiscono la principale fonte di riferimento per la retribuzione minima garantita agli addetti. A luglio 2025 i valori minimi lordi sono strutturati su sette livelli:

  • Settimo livello: 1.176 euro
  • Sesto livello: 1.224 euro
  • Quinto livello: 1.267 euro
  • Quarto livello: 1.344 euro
  • Terzo livello: 1.396 euro
  • Secondo livello: 1.441 euro
  • Primo livello/quadri: 1.580 euro

Nei condomini, il personale addetto alla pulizia dei vani scala si colloca solitamente tra il sesto e il quarto livello contrattuale, a seconda delle mansioni accessorie richieste e della complessità del contesto operativo.

Le variabili “nascoste”: cosa incide davvero sul guadagno?

Dietro i numeri ufficiali si cela un universo di variabili che condizionano la retribuzione effettiva. La modalità di assunzione (dipendente o autonomo), la frequenza degli interventi, la dimensione dello stabile e il numero di ore richieste possono influire significativamente sulla cifra corrisposta. Ad esempio, una piccola impresa di pulizie che gestisce pochi condomini avrà margini di guadagno decisamente inferiori rispetto a una struttura organizzata che dispone di un ampio portafoglio clienti. Inoltre, nei contesti più piccoli, non sempre vengono applicate rigorosamente le tabelle salariali previste dal CCNL, specialmente nei casi in cui la pulizia delle scale sia affidata a lavoratori autonomi o a piccoli imprenditori individuali.

Il sistema tariffario può inoltre prevedere compensi a prestazione anziché a ore, spesso con cifre fisse mensili, che in contesti condominiali di dimensioni ridotte possono assestarsi anche sui 50 euro al mese per stabile. Questa cifra, se rapportata all’effettivo tempo richiesto, può risultare – in percentuale – anche meno vantaggiosa rispetto a un contratto orario.

Altre voci determinanti del guadagno effettivo sono:

  • Zona geografica: i grandi centri urbani e il Nord Italia offrono generalmente retribuzioni più alte rispetto alle regioni del Sud e alle aree interne;
  • Tipo di contratto: i contratti regolari garantiscono maggiori tutele (ferie, tredicesima, TFR), ma sono ancora diffuse tipologie di lavoro irregolare o “a chiamata”;
  • Ore mensili lavorate: molti contratti sono part-time, il che riduce di fatto la cifra percepita;
  • Competenze aggiuntive: chi si occupa anche di piccoli interventi di manutenzione o raccolta rifiuti può ottenere compensi leggermente più elevati;
  • Esperienza e affidabilità: i lavoratori con esperienza pluriennale e ottima reputazione spesso riescono a negoziare condizioni migliori;
  • Orari particolari: i turni notturni, festivi o straordinari possono prevedere una maggiorazione salariale.

Vantaggi, rischi e “non detti” delle imprese di pulizia

Uno degli aspetti più delicati del settore è la reale distribuzione del valore generato tra impresa e addetto alle pulizie. Nel caso di affidamento diretto a una ditta, il costo fatturato al condominio può essere anche il doppio o il triplo rispetto alla cifra effettivamente corrisposta all’operatore. Una parte consistente dei proventi resta infatti nelle casse dell’impresa, che deve coprire spese generali (materiali, attrezzature, assicurazioni, contributi e imposte, gestione amministrativa).

Questo contesto favorisce il ricorso a varie strategie non sempre trasparenti:

  • Utilizzo massiccio di contratti part-time o a “chiamata”, con forte precarietà lavorativa;
  • Compensi “al ribasso” nelle gare di appalto, dove vince chi offre il prezzo più basso, spesso a scapito della qualità e della corretta remunerazione del personale;
  • Differenze territoriali marcate negli standard retributivi applicati;
  • Ricorso a collaborazioni informali, particolarmente in condomini di piccole dimensioni.

Per chi lavora in proprio, specialmente in ambito famigliare o in piccoli centri, i guadagni possono essere leggermente superiori rispetto a quelli dei dipendenti, ma è necessario considerare la totale assenza di tutele, eventuali costi assicurativi e previdenziali a proprio carico.

Ruolo del responsabile e prospettive di crescita

Con l’espansione delle imprese più strutturate, si è diffusa una figura intermedia di responsabile del servizio pulizie. Questo ruolo comporta funzioni di coordinamento, controllo qualità, gestione delle emergenze e talvolta rapporto diretto con i clienti e la gestione dei servizi negli stabili più complessi.

Lo stipendio medio del responsabile alle pulizie si aggira sui 1.687 euro lordi mensili, pari a 20.243 euro all’anno. In casi con più esperienza, anzianità o responsabilità crescenti, si può puntare a retribuzioni sensibilmente superiori alla media degli addetti operativi. Tuttavia, nello stesso settore, la parte della forza lavoro che accede a queste posizioni rimane minoritaria rispetto a quanti svolgono esclusivamente compiti manuali.

L’evoluzione di carriera per chi inizia come addetto può puntare all’acquisizione di competenze specifiche (gestione appalti, tecniche di igienizzazione professionale, piccoli lavori manutentivi) per ambire, nel tempo, a incarichi meglio retribuiti e con maggiori responsabilità organizzative, anche grazie ai numerosi corsi di formazione presenti sul territorio.

In definitiva, la cifra reale che chi si occupa di pulizie delle scale percepisce è il risultato di molti fattori, tra cui il tipo di contratto, la zona di lavoro, l’esperienza individuale e le dinamiche del mercato locale. Spesso, le imprese di pulizia non comunicano apertamente l’effettiva quota destinata all’operatore, mostrando solo il prezzo del servizio al cliente e occultando la vera entità della retribuzione netta corrisposta al personale. Solo una conoscenza approfondita del settore permette di orientarsi consapevolmente e valutare sia le opportunità che i possibili rischi legati a questa importante professione.

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