Per ottenere acqua della piscina cristallina in sole 24 ore occorre adottare un insieme di operazioni rapide ed efficaci, in grado di eliminare impurità, microorganismi e opacità che spesso si accumulano nei periodi di maggiore utilizzo o dopo lunghe chiusure. La procedura più efficace e universalmente raccomandata dagli esperti è la cosiddetta “clorazione shock”, un metodo che permette di riportare i livelli di trasparenza dell’acqua ad uno stato ideale anche in brevissimo tempo, a condizione che venga eseguita correttamente e associata al giusto funzionamento del sistema di filtrazione.
Preparazione e analisi: il primo passo verso la trasparenza
Il processo inizia sempre con una scrupolosa pulizia delle pareti e del fondo della piscina. È essenziale rimuovere eventuali depositi di alghe, incrostazioni o residui grassi che possono compromettere il risultato del trattamento. Per questa fase si utilizzano spazzole specifiche abbinate a detergenti anticalcare e antigrasso. Questa operazione va effettuata quando la piscina è vuota oppure con il livello dell’acqua abbassato, lasciando agire i prodotti per almeno mezz’ora prima di procedere con un accurato risciacquo delle superfici, in modo da non lasciare traccia di agenti chimici che potrebbero interagire negativamente con il cloro utilizzato nei passaggi successivi.
Contestualmente, è importante pulire il filtro e gli skimmer: questi elementi trattengono gran parte delle impurità e, se sporchi, possono ridurre drasticamente l’efficacia della filtrazione e disperdere le particelle di sporco nuovamente in vasca. Verificare lo stato del filtro e provvedere eventualmente al controlavaggio o alla sostituzione del materiale filtrante assicura il massimo della resa nel momento in cui il flusso d’acqua vi verrà fatto passare più e più volte nelle 24 ore successive.
Prima di procedere con qualsiasi trattamento, è fondamentale misurare il valore del pH dell’acqua e regolarlo tra 7,2 e 7,6. Solo in questa fascia il cloro risulta pienamente efficace, poiché un’acqua troppo acida o troppo basica riduce le sue capacità disinfettanti e chiarificanti.
Clorazione shock: la tecnica che rivoluziona l’acqua in 24 ore
La clorazione shock rappresenta il cuore del sistema per rendere l’acqua cristallina in tempi rapidi. Si tratta di una procedura che prevede la dissoluzione di una dose elevata di cloro granulare (o dicloro a scioglimento rapido) in acqua tiepida, in rapporto preciso al volume complessivo della piscina. Indicativamente, si utilizzano 15-20 grammi di prodotto per metro cubo di acqua per il trattamento d’urto iniziale, come raccomandato dai principali produttori e guide specializzate in manutenzione piscina.
- Non versare mai il cloro puro direttamente in piscina o negli skimmer: va sempre sciolto preventivamente in un secchio con acqua e solo poi versato lungo tutto il perimetro della vasca.
- L’operazione va svolta preferibilmente di sera, quando la piscina non è utilizzata e la radiazione solare non provoca dispersione del cloro per evaporazione.
Dopo aver aggiunto la quantità raccomandata, lasciare il sistema di filtrazione in funzione ininterrottamente per almeno 8-12 ore (idealmente per tutto il ciclo notturno).
Questa fase consente di eliminare batteri, virus, alghe e microorganismi presenti in acqua, rendendola limpida e priva di odori sgradevoli. Il principio su cui si basa la clorazione shock è l’innalzamento rapido del livello di cloro libero in piscina in modo da neutralizzare anche contaminanti particolarmente resistenti e le sostanze organiche accumulate, formando residui che saranno poi trattenuti dai filtri.
Ruolo fondamentale del ricircolo e della filtrazione
Il ricircolo continuo è altrettanto fondamentale nel processo di chiarificazione. In condizioni ottimali, il sistema di filtrazione è in grado di depurare l’intero volume della piscina in circa 4 ore; eseguendo almeno sei cicli di filtraggio nell’arco delle 24 ore, si garantisce che ogni molecola d’acqua passi più volte attraverso i filtri, migliorando esponenzialmente la rimozione delle particelle in sospensione.
Questo processo può essere potenziato dall’utilizzo di flocculanti specifici: sostanze che agglomerano le microparticelle rendendole più facilmente trattenibili dalla sabbia o dal cartuccia del filtro, con risultati particolarmente visibili in caso di acqua torbida.
Correzione finale: controllo, integrazione e prevenzione
Dopo aver portato a termine il ciclo completo di clorazione shock e filtrazione, occorre attendere che il tasso di cloro libero scenda nuovamente a livelli ottimali (tra 1 e 1,5 ppm) prima di tornare a fare il bagno, seguendo scrupolosamente le indicazioni riportate sulle confezioni dei prodotti. In questa fase conviene anche controllare nuovamente il pH e correggerlo se necessario.
Per mantenere l’acqua cristallina nel tempo, si consigliano alcuni accorgimenti semplici ma efficaci:
- Effettuare regolarmente la pulizia del filtro e degli skimmer;
- Programmare una clorazione shock periodica ogni due settimane in stagioni di forte utilizzo o dopo temporali particolarmente forti;
- Monitorare regolarmente la presenza di alghe e prevenire la loro formazione aggiungendo una dose corretta di alghicida;
- Eseguire test frequenti su cloro e pH, intervenendo prontamente per correggere eventuali squilibri.
Errori da evitare e consigli professionali
Molti proprietari di piscina, nel tentativo di accelerare i tempi, commettono errori che rischiano di pregiudicare il risultato o addirittura di rovinare il sistema di filtrazione. Fra questi, il più comune è quello di dosare cloro o flocculanti senza averli sciolti in acqua, causando così la formazione di macchie o danni alle superfici sensibili, oppure di non lasciar agire a sufficienza il ciclo di filtrazione prima di riprendere la balneazione. Anche l’abitudine di esporre il cloro direttamente alla luce solare può ridurne fortemente l’efficacia per degradazione rapida del principio attivo.
Per situazioni di acqua molto torbida o sporca, si raccomanda il ricorso a prodotti flocculanti ad azione rapida che aiutano a precipitare le impurità sul fondo, facilitando la raccolta con l’aspiratore al termine dell’azione. Se la piscina è dotata di tecnologie di ultima generazione, come pompe di calore, dispositivi di sterilizzazione UV o centraline automatiche di dosaggio cloro-pH, è consigliata una verifica delle impostazioni ottimali del produttore per evitare sovradosaggi o inefficienze del sistema.
Seguendo con precisione questi passaggi, è possibile ottenere un risultato sorprendente: acqua trasparente e brillante in sole ventiquattro ore, senza rischi per la salute né per gli impianti e con un impatto minimo sulla spesa di gestione. Una piscina curata in questo modo sarà sempre sicura, igienica e soprattutto invitante in ogni momento della stagione.