Vivere al piano terra? Ecco quanto vale in meno la tua casa secondo le ultime stime

Acquistare o vivere in un appartamento al piano terra comporta una serie di considerazioni sia dal punto di vista pratico che economico, che influenzano direttamente il valore dell’immobile secondo le più recenti stime di mercato. Negli ultimi anni, l’interesse su questo tema si è acceso grazie a una crescente attenzione verso i vantaggi e gli svantaggi legati alla posizione dell’appartamento all’interno di un edificio, con dati aggiornati che offrono una fotografia chiara sul deprezzamento medio rispetto ai piani superiori.

Quanto incide il piano terra sul valore dell’immobile

I più recenti coefficienti correttivi applicati nelle valutazioni immobiliari mostrano che un appartamento situato al piano terra o rialzato può risultare mediamente dal 10% al 15% meno valorizzato rispetto a unità simili situate ai piani intermedi dotati di ascensore. Questo dato risulta particolarmente significativo nei grandi centri urbani e nei contesti dove la presenza di ascensore e la disposizione ai piani alti sono considerate caratteristiche di pregio e desiderabili per una larga fetta del mercato immobiliare.

La ragione del deprezzamento è da ricercare in diversi fattori: il piano terra offre generalmente minore privacy, può avere una vista meno accattivante ed essere esposto a un maggior rischio di intrusioni; inoltre, spesso è percepito come meno luminoso e meno sicuro. Tutti questi elementi portano a un minor interesse da parte degli acquirenti, influenzando così il valore di realizzo della casa in fase di vendita o valutazione da parte delle agenzie immobiliari. Secondo le elaborazioni di settore più condivise, si parte generalmente da una decurtazione del 10%, ma in alcuni casi arriva fino al 15% a seconda della città, del quartiere, e del livello di domanda in quella zona specifica.

I motivi della minore valutazione: dalla privacy ai costi di gestione

Uno dei principali motivi che portano a una valutazione inferiore degli alloggi al piano terra riguarda la minor attrattività per alcune categorie di acquirenti. Chi cerca una casa presta attenzione a particolari come la vista panoramica, la luminosità, la privacy e il senso di sicurezza, elementi che spesso risultano penalizzati in un appartamento al piano più basso.

  • Privacy ridotta: vivere al piano terra significa, frequentemente, avere finestre e porte che danno direttamente su marciapiedi, cortili condominiali o aree comuni, aumentando la visibilità dall’esterno.
  • Maggior rischio di effrazioni: la sicurezza rappresenta un tema sensibile; le case a livello strada sono più esposte a tentativi di intrusione rispetto ai piani superiori.
  • Luminosità limitata: spesso il piano terra è caratterizzato da una minore esposizione alla luce naturale, specialmente in centri storici o zone ad alta densità edilizia.
  • Rumorosità: essendo a contatto diretto con le zone di ingresso/uscita, può risultare più esposto a rumori provenienti dall’esterno o dalle aree condominiali.

Dall’altro lato, i costi di gestione di una casa al piano terra possono risultare più contenuti, dato che si riduce la spesa per mantenimento di scale, ascensori e servizi comuni. Tuttavia, tale risparmio raramente compensa la perdita di valore commerciale rispetto a quanto osservato per i piani superiori.

I vantaggi del piano terra: la prospettiva dell’acquirente e dell’inquilino

Nonostante la valutazione generalmente più bassa, vivere al piano terra presenta anche una serie di vantaggi che possono risultare determinanti in funzione delle personali esigenze abitative. La facilità di accesso risulta un fattore decisivo per anziani, famiglie con bambini piccoli, persone disabili o chiunque abbia necessità di evitare le scale o gli ascensori; inoltre, la presenza di uno sfogo esterno privato (ad esempio un giardino di pertinenza) rappresenta un bonus molto apprezzato in particolare nelle zone urbane, dove gli spazi aperti sono spesso carenti.

Tra i principali vantaggi vengono sottolineati:

  • Risparmio energetico in estate: grazie alla posizione, i piani bassi risultano spesso più freschi nei mesi estivi, richiedendo un minor utilizzo del condizionatore rispetto ai piani alti.
  • Libertà di movimento: non essendoci inquilini sottostanti, si può godere di maggior tranquillità nell’utilizzo di elettrodomestici anche nelle ore mattutine o serali.
  • Facilità nel trasporto: niente scale per portare spesa, passeggini, biciclette, bagagli o arredi voluminosi. Questo aspetto è molto apprezzato dagli inquilini e dalle famiglie con bambini.
  • Spese condominiali ridotte: la quota per la manutenzione di ascensori e scale spesso viene calcolata in misura minore proprio per chi abita ai livelli più bassi.

In alcuni casi, la scelta del piano terra può risultare vantaggiosa anche dal punto di vista fiscale, usufruendo delle agevolazioni generali previste per l’acquisto della prima casa o per gli interventi di riqualificazione energetica, pur mancando incentivi specifici riservati esclusivamente a questa tipologia di immobili.

Valore e domanda: differenze tra città, provincia e località turistiche

Le variazioni di prezzo legate al piano dell’immobile sono strettamente connesse al contesto locale. Nelle grandi città o nei quartieri più ricercati, perdere anche solo il 10% sul valore di mercato può tradursi in decine di migliaia di euro di differenza, dato il prezzo al metro quadrato elevato. In alcuni quartieri storici, il piano terra è storicamente meno ambito, mentre in aree residenziali di nuova costruzione o in piccoli condomini con giardini privati, la penalizzazione può essere più contenuta.

Discorso diverso invece in alcune località turistiche o di villeggiatura, dove la presenza di uno spazio esterno, come un giardino, può rappresentare un elemento di pregio e talvolta portare il valore del piano terra a livelli paragonabili ai piani superiori. Anche in questi casi, le quotazioni sono comunque subordinate alla domanda di mercato e alla presenza o meno di caratteristiche extra quali doppio ingresso indipendente, sicurezza supplementare, e assenza di limiti alla privacy.

Infine, il valore del piano terra deve essere sempre valutato alla luce delle caratteristiche uniche dell’immobile. Un appartamento ben ristrutturato, dotato di impianti moderni e finiture di qualità può ridurre la differenza di valutazione rispetto ai piani superiori o addirittura azzerarla, soprattutto qualora offra plus molto richiesti come il giardino privato, il doppio ingresso, una cantina comodamente accessibile, o servizi accessori dedicati.

In conclusione, il valore di una casa al piano terra risulta mediamente inferiore del 10-15% rispetto agli stessi immobili ai piani intermedi, penalizzazione che sale in presenza di criticità o in assenza di plus come giardino o ristrutturazione recente. Tuttavia, per alcune fasce di acquirenti questa soluzione resta preferibile, soprattutto dove accessibilità e gestione delle spese condominiali rappresentano fattori chiave nella scelta dell’abitazione ideale.

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